Kalhòs nasce in Italia da genitori insegnanti ed amanti dell’arte. Eredita dal padre la passione per la letteratura e la scrittura, mentre dalla madre quella della creatività artistica. Terzo figlio dopo due sorelle artiste, cresce con la sincera curiosità della comunicazione, alla base dell’arte: amava rimanere ore ad ammirare la sorella maggiore dipingere o ad ascoltare la sorella minore cantare, mentre il suo egocentrismo infantile lo portava a calcare i palcoscenici, fin dalla tenera età, anche se in principio solo quelli parrocchiali. Ma oltre all’arte, vi è in lui anche una forte logica che lo spinge verso la matematica, qualità che lo distingue da sempre dal resto della famiglia. Decide, incoraggiato dalla madre, dopo essersi approcciato alla musica come pianista, di prendere l’arte come una passione personale e la matematica come possibile fonte di guadagno, indirizzando i suoi studi sull’Informatica nello specifico. Ma il suo mondo interiore, continuamente turbato dal mondo esteriore che lo accompagna nella crescita, lo spinge sempre più a cercare vie di fuga, modi d’esprimersi, strumenti con i quali creare scenari di una realtà inconscia che ha tanto da dire ma che non è mai abbastanza ascoltata e compresa. Rivoluziona completamente la sua vita, abbandonando la logica e dedicandosi alle emozioni e alla loro comunicazione, unica strada che mantiene un senso ed un’alta curiosità indagatrice. Studia per attore tra Roma e New York (Susan Batson’s Studio), dipinge nella bottega d’arte di Auro ((HARA Holisticartsacademy) artista internazionale e spirituale), scrive intimi colloqui poetici con la sua anima e fotografa squarci di vita, nuovi punti di vista, partecipa a vari seminari di trasformazione energetica, come il Reiki ad esempio, mentre gli studi accademici prendono forma nella Psicologia. L’arte della comunicazione lo travolge totalmente. Espone con grandi artisti della scena Italiana ed Internazionale, vince premi internazionali come attore e poeta, partecipa da finalista a festival di fotografia internazionali. La sua pittura subisce notevoli trasformazioni passando dal paesaggio al figurato, dall’acrilico all’olio per poi tornare all’acrilico, dal pennello ai materiali grezzi. Ama sperimentare. Ama dipingere con le mani, mezzo creativo per eccellenza, le quali impastando direttamente il colore, donano ad esso sfumature impercettibili di energia, la quale ne cambia infinitesimamente consistenza e colore, imprimendo direttamente l’emozione guida sulla tela. Ogni forma d'arte viene utilizzata per dar forma ad un preciso bisogno comunicativo. Come nome d’arte sceglie Kalhòs, radice greca del suo cognome (con l'aggiunta personale dell'h), sinonimo di bellezza, invito a cercarla e riconoscerla in ogni istante e in ogni luogo, del tempo e dello spazio. Tutto questo continua e probabilmente ne dipingerà la vita intera: la ricerca interiore ed esteriore e la loro comunicazione e trasformazione non ha mai fine.